Prelievo e versamento contanti sul conto corrente: cosa si rischia, ovvero quando scattano i controlli fiscali da parte di Fisco e Antiriciclaggio.

Prelevare e versare soldi in contanti, dagli ATM o dagli sportelli bancari e postali, è un’operazione che viene effettuata abbastanza comunemente. Non tutti però sanno che ci sono dei rischi ai quali si va incontro effettuando questi movimenti sul conto corrente, dal punto di vista dei controlli fiscali, e dei quali bisogna essere consapevoli, nel momento in cui si superano determinate soglie.

Prelievi liberi
Vale la pena sottolineare che, secondo quanto stabilito dai giudici della Corte di Cassazione (ordinanza n. 47831/19), i prelievi dal conto corrente sono sempre liberi e il Fisco non può chiedere spiegazioni, come fa invece per i versamenti, chiedendo la provenienza del denaro. Il prelievo in contanti, anche se ritenuto sospetto e non giustificato, non può essere utilizzato come motivazione per far scattare un accertamento fiscale o per sospettare una possibile evasione fiscale, come invece accade per i versamenti. Tuttavia al superamento dei 10.000 euro prelevati scattano le norme antiriciclaggio che impongono alla banca di segnalare l’operazione alla UIF.